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La vita romanzesca di Alexandre Dumas, ospitato (seppur molto brevemente) a Minusio

Alexandre Dumas scrisse oltre 300 romanzi e opere teatrali. Le sue opere gli portarono fama e fortuna, ma alla fine Alexandre Dumas morì povero. Pochi anni prima del suo decesso Dumas passò anche alcuni giorni in Ticino, precisamente a Villa

Alexandre Dumas scrisse oltre 300 romanzi e opere teatrali. Le sue opere gli portarono fama e fortuna, ma alla fine Alexandre Dumas morì povero. Pochi anni prima del suo decesso Dumas passò anche alcuni giorni in Ticino, precisamente a Villa Verbanella. Nel 1863 fu ospite di Angelo Brofferio del quale avevamo già scritto in precedenza su Insubrica Historica.

Alexandre Dumas (1802-1870) ha scritto dei classici della letteratura mondiale con “Il conte di Monte Cristo” e “I tre moschettieri”. Dumas nacque il 24 luglio 1802 a Villers-Cotterêts, a circa 80 chilometri a nord-est di Parigi. Era figlio del generale Thomas Alexandre Dumas. La vita del padre non fu meno ricca della sua.

Dumas era uno scrittore prolifico. Nel giro di sette anni (1844-1850), scrisse le opere che gli portarono fama e fortuna. Le storie di cappa e spada dei Tre Moschettieri e il romanzo d’avventura “Il Conte di Monte Cristo” furono seguiti da “L’uomo dalla maschera di ferro”, “La notte di San Bartolomeo” e “Il tulipano nero”.

Dumas scrisse oltre 300 opere teatrali e romanzi. Fece una fortuna, che poi sperperò con le sue amanti e i suoi amici. Costruì il suo teatro, che andò in bancarotta solo tre anni dopo l’apertura. Costruì il castello di Monte-Cristo a Port-Marly, non lontano da Parigi.

Il Castello Monte Cristo a Port-Marly alle porte di Parigi in una cartolina del tardi 1800.

Alla fine, visse a credito firmando i diritti di sfruttamento dei futuri romanzi. Cercò di eludere i creditori trascorrendo lunghi periodi all’estero, tra cui in Russia, Belgio, Italia e soprattutto anche in Ticino. Alexandre Dumas trovò appunto rifugio anche in Ticino, precisamente a Minusio, dove fu ospite dell’amico Angelo Brofferio nella sua Villa Verbanella.

Angelo Brofferio, esule italiano risiedente a Minusio, proprietario della Villa Verbanella.

Nel 1863, Brofferio, patriota e scrittore italiano esiliato in Svizzera, accolse Dumas nella sua villa con vista sul Lago Maggiore, all’entrata di Minusio se si proviene da Bellinzona. Villa Verbanella divenne per Dumas un tranquillo rifugio creativo, dove poté dedicarsi alla scrittura lontano dai creditori parigini. La villa, immersa nel paesaggio lacustre e poco distante dalla dimora di Bakunin, offrì allo scrittore l’ispirazione e la serenità necessarie per continuare la sua produzione letteraria.

Villa Verbenalla appartenente ad Angelo Brofferio, in questa villa vive anche per un periodo il franse Alexandre Dumas. Fonte: ScopriMinusio

Durante il suo soggiorno a Minusio, Dumas apprezzò particolarmente la cucina locale e l’atmosfera del Ticino, elementi che probabilmente influenzarono anche il suo interesse per la gastronomia, che lo portò negli ultimi anni a scrivere il suo celebre dizionario di cucina “Grande Dizionario di Cucina“, pubblicato postumo. La permanenza in Ticino rappresentò per lui non solo una fuga dai problemi finanziari, ma anche un periodo di arricchimento culturale e personale.

Alexandre Dumas, grande amante della cucina.

Questo episodio della vita di Dumas dimostra come la Svizzera italiana sia stata storicamente un luogo di rifugio e ispirazione per numerosi intellettuali europei dell’epoca, creando un interessante intreccio tra la cultura francese, italiana e svizzera.

“Mio padre è un grande figlio che ho avuto quando ero piccolo”, disse suo figlio Alexandre Dumas il Giovane. All’età di 17 anni, egli stesso intraprese la carriera di scrittore (“La signora delle camelie”). Sette anni dopo la sua nascita, suo padre lo riconobbe. Questo avvenne pochi giorni dopo la nascita della figlia Marie-Alexandrine nel marzo del 1831, avuta da una commediante.

Il figio di Alexandre Dumas.

Nel 1840, Dumas il Vecchio sposò Ida Ferrier, anche lei attrice, ma si separò da lei quattro anni dopo. Si dice che lo scrittore abbia avuto numerose relazioni e almeno altri due figli biologici. La vita movimentata di Dumas comprende anche la sua partecipazione attiva alla Rivoluzione di Luglio del 1830. Fu anche coinvolto al fianco del combattente per la libertà italiano Giuseppe Garibaldi. Riassunse tutto questo nelle sue memorie, pubblicate tra il 1852 e il 1854, in oltre 260 capitoli e migliaia di pagine.

Uomo di piacere, Dumas dedicò i suoi ultimi anni alla stesura di un libro di cucina completo, il “Grosso vocabolario dell’arte della cucina”. Tuttavia, questo fu pubblicato solo tre anni dopo la sua morte.

Il monumentale capolavoro sull’arte della cucina, scritto da Alexandre Dumas. Fonte: Insubrica Historica.

La sua vita fu romanzesca come quella dei suoi eroi, finché il genio non morì in povertà 150 anni fa. Con solo una misera moneta in tasca, si recò dal figlio in Normandia. “Voglio morire con te”, disse Alexandre Dumas al suo arrivo a Puy alla fine di agosto del 1870. Poco più di tre mesi dopo, il 5 dicembre 1870, l’autore di due classici della letteratura mondiale soccombe alle conseguenze di un ictus all’età di 68 anni. Completamente rovinato finanziariamente. Il giorno prima della sua morte, si dice che Alexandre Dumas il Giovane abbia trovato suo padre con un’espressione chiusa sul volto. Gli chiese a cosa stesse pensando. Il dialogo tra i due, che è stato tramandato in numerosi testi, fu probabilmente il seguente: “Alexandre, pensi che resterà qualcosa di me?”. – “Papà, te lo giuro!”.

Oggi Dumas è uno degli autori più letti al mondo. Esistono oltre 30 adattamenti cinematografici delle sue opere. Nel 2002 gli è stata conferita la più alta onorificenza francese: In occasione del 200° anniversario della sua nascita, le sue spoglie sono state trasferite al Panthéon di Parigi, dove riposano i grandi della nazione. Qui riposa accanto al suo stimato contemporaneo Victor Hugo (1802-1885).  

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